Adesso che possiedo la pasta madre, o meglio, che lei possiede me (e il mio frigo) devo panificare. Devo proprio, altrimenti la creatura mi fagocita tutto ciò che c’è intorno.
Ma sto scoprendo un mondo nuovo e affascinante: fare il pane è una magia, si imparano giorno dopo giorno nuove regole e nuovi trucchi, si apprezza la versatilità di questo strano ammasso di batteri e quel che ne esce è spesso migliore delle proprie aspettative.
Altre volte è una ciofeca per colpa di qualche errore o disguido, ma non siamo qui per il disaster-award.
Voglio condividere con voi questi panini perché sono sicura che i possessori di pasta madre li troveranno non solo buoni ma anche utili. Sì perché questi vanno fatti al momento del rinfresco, quando siete tentati di buttare via un po’ di madre perché il vostro vaso è già esploso una volta. Beh, cambiate idea ed impastate questi:
per 6 panini medi
450 gr di pasta madre appena rinfrescata
25 gr olio extravergine d’oliva delicato
1 cucchiaino di sale dolce di Cervia
10 fave di cacao grossolanamente tritate
Preparazione
Mettiamo che sia il giorno in cui dovete rinfrescare la vostra pasta. Pesatela, aggiungete lo stesso peso di farina e metà peso d’acqua. Almeno, io faccio così. Impastate a lungo con le mani, amorevolmente e con pazienza. A questo punto riponete in frigo la pasta che utilizzerete la prossima volta e lasciate il resto per i panini.
Mescolate tutti gli ingredienti quanto basta perché siano ben amalgamati in una palla liscia come l’olio, ma coi brufoli (le fave di cacao).
Appoggiate la palla in un ampio contenitore di ceramica infarinato, chiudete con pellicola e lasciate lievitare per tutta la notte nel forno spento.
La mattina dopo l’impasto avrà raggiunto dimensioni sovrumane. Reimpastatelo brevissimamente e fateci dei panini. Io li ho fatti non piccolissimi e ne son venuti sei, ma fate vobis: potreste fare anche 10 palline e sarebbero comunque di giusta dimensione per un buffet.
Fateli lievitare ancora in forno spento per un paio d’ore o più: a seconda della temperatura ambiente infatti ci vorrà più o meno tempo affinché raddoppino.
A questo punto cuoceteli. Nessuno meglio del padrone di casa conosce il proprio forno, quindi perdonate la vaghezza: nel mio si son cotti a 180° fino a coloritura, ma perché se passo a 200 brucio tutto.
Lasciateli raffreddare su una gratella. Se non li consumate in giornata congelateli. Io li ho cotti stamattina: domani vi saprò dire come sono il giorno dopo…