Mentre noi discutiamo se privatizzare o meno il servizio idrico in Italia c’è chi promuove il servizio fornito dagli acquedotti pubblici. La Casa dell’acqua è una struttura leggera, può avere la forma di una baita o di un semplice distributore, e viene installata in parchi, piazze o vaste aree di facile accesso al pubblico, in modo tale che i cittadini si possano approvvigionare di acqua di ottima qualità, gratuitamente o al costo di pochi centesimi al litro.
L’acqua distribuita nella Casa dell’acqua è quella dell’acquedotto comunale, certificata alla fonte. Al suo interno viene installato un impianto che attraverso l’impiego di filtri, approvati dal Ministero della Salute, garantisce la qualità e purezza dell’acqua distribuita. Essa viene refrigerata e messa a disposizione di tutti, naturale o addizionata di anidride carbonica e quindi frizzante, al pari delle migliori acque in bottiglia. La gestione dell’impianto è affidata a un sistema elettronico di controllo, il quale è in grado di gestire con precisione l’erogazione, il conteggio dei litri erogati e l’eventuale sistema di pagamento dell’acqua.
Nonostante molti italiani siano scettici e non si fidino ancora dell’acqua del rubinetto, i vantaggi di questo tipo di sistema, in termini economici e ambientali, sono evidenti: meno plastica prodotta e da smaltire, meno tir per strada per trasportare bottiglie, meno emissioni di CO2 e di monossido di carbonio, più soldi nel portafogli. Basta munirsi di una tessera prepagata e di alcune bottiglie in plastica o vetro per poterle riempire a 2-3 centesimi di euro al litro. Quanto spendete per una cassa d’acqua al supermercato?
Naturalmente tra i detrattori non manca chi sostiene che il finanziamento dell’amministrazione pubblica nei confronti dell’acqua “alla spina” è ingiustificato in quanto i cittadini già pagano per avere una qualità ottimale della fornitura idrica al rubinetto di casa. Inoltre, questo tipo di servizio non è fruibile a tutti dato che molte persone, per problemi di salute, devono bere acque minerali con determinate proprietà. A questo coro vanno poi aggiunte anche le proteste dei proprietari degli esercizi commerciali alimentari che a causa dell’installazione della Casa dell’acqua nel loro territorio vedono diminuire progressivamente le loro vendite di bottiglie.
Attualmente ci sono circa 500 impianti attivi in Italia, e stanno nascendo numerosi siti web sia di aziende produttrici delle moderne eredi delle antiche fontanelle, sia portali su cui è possibile consultare la mappa di tutti i punti di distribuzione con informazioni su ubicazione, orari, modalità d’accesso e quantità d’acqua distribuita. Le Case dell’Acqua in questi anni sono diventate anche un punto d’informazione ed aggregazione, luogo di socializzazione, di scambio di informazioni e promozione della cultura del risparmio idrico.