La temperatura ideale per l’ambiente in cui si trova il piccolo è di 20°C. In realtà non è sempre possibile mantenerla: in estate è facile raggiungere i 30°C e più, ma anche in inverno, con riscaldamenti non rispettosi delle più elementari norme ecologiche, si possono superare i 23-24°C.
In genere le mamme non si preoccupano per le alte temperature, ma piuttosto per le basse. Sembra invece che il bambino soffra più il caldo che il freddo. È bene quindi non abituarlo a soggiornare in ambienti con elevate temperature e, in ogni caso, il suo abbigliamento deve essere adeguato. Non è il freddo, ma sono le brusche variazioni termiche che possono nuocere. Il bambino può sopportare qualunque variazione purché sia vestito in modo giusto adeguato alla temperatura dell’ambiente in cui soggiorna.
L’aria condizionata fa male al bambino?
No. I nostri bambini sono nati nell’epoca dell’aria condizionata e quindi (beati loro) devono poter godere di questa comodità. Si abituano subito e non soffrono per gli ipotetici “disturbi da aria condizionata” che tanto temono le persone più anziane. Ormai tutte le automobili moderne sono dotate di questo “optional”, che rende i viaggi piacevoli e meno faticosi, migliorando nettamente la qualità della vita. Lo stesso vale per le abitazioni dove l’aria condizionata è sempre più utilizzata. Se usata con equilibrio, in genere abbassando la temperatura esterna di 3-5°C, non nuoce in alcun modo al bambino.
Si deve umidificare l’ambiente?
Sì, specialmente nei mesi invernali, quando è acceso il riscaldamento, è opportuno umidificare l’ambiente. Dalle tradizionali vaschette appese al termosifone al far bollire una pentola d’acqua (che serve di più), ai più sofisticati umidificatori, tutto concorre ad aumentare il tasso di umidità. Non è poi così negativo che i vetri della camera siano appannati come ai vecchi tempi.